L’unità corporea

“Nulla è nell’intelletto che prima non sia stato nei sensi” Aristotele (383-322 a.C.)

Non ci sono solo le preoccupazioni ad appesantire le nostre giornate: ad esempio,
l’organizzazione mentale richiesta dallo smart working, o il peso di dover fare spesso code e rispettare distanziamenti in ogni attività quotidiana ci “regalano” una buona dose di irritabilità, che si somma a quella accumulata nei mesi precedenti. Ciò significa, a qualunque età, avere momenti di apprensione, sfiducia, insicurezza, e irrequietezza, come fossimo in uno stato di allerta costante. Inoltre, lo stress, l’agitazione e il nervosismo possono avere fastidiose ricadute sul corpo come tensioni muscolari, problemi digestivi, respiro corto, palpitazioni. Non dobbiamo ignorare questi malesseri, ma interpretarli come segnali di un equilibrio psicofisico da ripristinare, in primo luogo intervenendo sul nostro stile di vita.

Quando il sistema muscolare è in un a fase di iperattivazione, gli altri sistemi, come quelli responsabili della percezione delle sensazioni, dell’attenzione, delle attività cognitive ecc.,  Passano in secondo piano come se fossero in uno stato di standby, in quanto tale stato è legato all’esecuzione di azioni importanti per la sopravvivenza, come la fuga, l’attacco, la ricerca del cibo, di un partner sessuale, del nido. Qualsiasi attività fisica convulsa e conduce a una desensibilizzazione e ad una diminuzione delle percezioni provenienti dai sensi. Ad esempio, se si trangugia rapidamente il cibo non se ne apprezzerà il gusto, se siamo abituati a stringere i pugni o la mascella difficilmente il nostro corpo sarà veramente rilassato, difficilmente la nostra mente percepirà le sensazioni con la stessa intensità dei veri stati di relax. Attivare i muscoli come se si dovesse verificare un movimento, significa quindi coinvolgere altri muscoli, ridurre il flusso delle sensazioni e delle idee. Da tutto ciò risulta evidente la necessità del corretto esercizio fisico per la salute globale.

Trovare la strada per la consapevolezza e capire che siamo anche e soprattutto un corpo con il proprio sistema vegetativo da far ben funzionare, ci porterebbe a raggiungere probabilmente una diversa e più equilibrata sintonia “mente corpo“, che potremmo sfruttare al meglio in ogni situazione e condizione quotidiana, preparandoci nel tempo con maggior grinta al mondo esterno pieni di energia e di azione, prendendo così finalmente completa e vera coscienza di noi come organismo vivente con tutti i processi fisiologici che spesso ignoriamo, trascuriamo e consideriamo poco importanti.

La rana bollita

La rana Bollita al tempo del Corona virus

Conoscete il “principio della rana bollita”? E’ utilizzato dal filosofo americano Noam Chomsky per descrivere la Società e i Popoli che accettando passivamente, il degrado, le vessazioni, la scomparsa dei valori e dell’etica, accettando di fatto la deriva.
Questo principio, ma è un ottimo spunto, valido in sociologia e psicologia, per spiegare determinati comportamenti e fa pensare molto al periodo attuale e al lento abituarsi a tutto quello a cui siamo arrivati. Ripensando al mondo in cui vivevo da bambino in cui le stagioni avevano il loro manifestarsi ciclico, il mare aveva i coralli e sul pianeta c’erano un sacco di animali, piante e ambienti naturali che ora non ci sono più e un sacco di cose che i nostri figli non vedranno, in questi giorni di reclusione, mentre ignoriamo quanto succeda realmente in diverse parti del mondo e mentre gli ultimi baluardi di una comunicazione democratica vengono abbattuti, penso a come siamo arrivati qui…e mi viene in mente lei…La rana bollita!
Cosa dice questo principio?
Immaginiamo un pentolone pieno d’acqua fredda in cui placidamente nuota una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Quando diventa tiepida la rana percepisce quell’aumento della temperatura, trovandolo piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. la temperatura sale ancora e l’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita.Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone. La paura più grossa che le persone hanno quando si tratta di andare contro a qualcosa che bene o male ci porta ad una stasi è quella del cambiamento: inevitabilmente quando la rana dovrebbe saltare fuori dalla pentola dovrebbe anche cambiare la sua situazione e questo la spaventa molto più dell’acqua che si sta scaldando.

Ed ecco forse questo è proprio quanto ci è successo negli ultimi anni ed è quanto stanno facendo nella gestione di questa “emergenza”.Ci siamo lentamente abituati a ciò che ora ci soffoca. Forse chi ha tenuto la TV spenta, forse chi si è abituato a cercare di farsi delle domande su di se stesso e sulla realtà in cui viviamo, non si è abituato a questa follia nei TG, ai proclami, alle sfide, alle tragedie, alla violenza, alla mancanza di libertà e a tutte queste guerre mentre si mangia. Forse loro o forse neanche sentono il caldo dell’acqua bollente e hanno ancora la forza di saltare fuori dal pentolone. Per il resto di quella che chiamiamo “umanità” vale forse solo più il principio della rana bollita.



Settembre mese del cambiamento

Settembre, mese del cambiamento

Settembre è un mese particolare, in cui si fanno i buoni propositi per le attività che devono ancora cominciare. Un momento di progettazione in cui ci si immagina un cambiamento e di programmazione di nuove attività. È sempre un mese dalle grandi aspettative, in cui tutto ricomincia e veniamo colti da un insolito entusiasmo, come quello che provano i bambini all’inizio della scuola, con quaderni, diari nuovi e il profumo dei libri appena stampati. La curiosità di conoscere persone nuove e di imparare cose nuove.

In una canzone un artista italiano scriveva: “Settembre è il mese del ripensamento sugli anni e sull’età, dopo l’estate porta il dono usato della perplessità, ti siedi e pensi e ricominci il gioco della tua identità, come scintille brucian nel tuo fuoco le possibilità…”

Con la fine dell’estate, il mese di settembre non si porta solo via una stagione, ma con esso si fa più forte in noi anche il partecipare con tutta la natura a questa transizione. Come se questo mese ci invitasse a cambiare qualcosa di noi, ad aggiungerla o a lasciarla andare, una parte che fino a qualche giorno prima, ci corrispondeva, ma che a settembre risulta più sbiadita.

È come se a settembre lo stimolo al cambiamento fosse più intenso, più inebriante, forse per la complicità dell’uva che vendemmiata che viene trasformata in vino, che ci coinvolge con i suoi fumi alcolici. Le giornate si accorciano visibilmente e al mattino al suonare della sveglia, ci si alza ancora nella penombra del buio della notte e si indossa la prima cosa che si trova, perché anche l’aria è diventata più fresca, frizzante e pungente.

Lentamente ci si ritira un po’ prima in casa, e quel dinamismo che la luce del sole ci porta fino a tarda sera, lascia il posto ad un senso ed un bisogno di pacatezza e calma.

Settembre è anche un mese controverso,

perché siamo costretti a lasciare indumenti e calzature comode, per coprire il nostro corpo, schiacciare i nostri piedi dentro scarpe scomode e sotto scrivanie buie, allo stesso tempo la vitamina D (antinfiammatorio naturale, che in noi si sviluppa esponendo la nostra pelle al sole), diminuisce ed iniziano a volte dolorini in varie parti del corpo.

Rientriamo nella nostra regolarità quotidiana con un senso di stordimento, perché sentivamo molto più umano e naturale il nostro ritmo vacanziero, che i ritmi convulsi dettati dal lavoro. Per quasi tutto il mese di settembre viviamo una sorta di convalescenza, nel tentativo di riabituarci a quella normalità, che poi in fondo, tanto normale a noi non sembra più e verso la quale ci sentiamo un po’ alieni.

Non facciamo però solo un cambio di abito o di pelle, che da abbronzata torna pallida sotto le luci artificiali, ma facciamo anche un cambio di intenzioni. Si sviluppa in noi un attenzione verso un mutamento necessario e la voglia di non essere succubi di questa transizione ma di cavalcare questo trasformazione, di prenderci cura di noi, del nostro corpo, di essere più presenti.

Tante sono le possibilità in questa direzione, un valido impegno per ogni cambiamento ed ogni viaggio parte con il controllare che la nostra vettura sia a posto e tenerla in ordine. Questo ha un po’ il senso di prendersi cura delle radici di una pianta, se le radici sono a posto, la pianta potrà agilmente e serenamente svilupparsi in altezza e

ampiezza, diversamente ogni cambiamento metterà a dura prova la stabilità.

Ed in questo settembre 2019, sembra che di passi da fare ce ne siano tanti e di buoni propositi da perseguire almeno altrettanti. Approfittiamo di questa spinta che la natura ci regala, di questi cambi di stagione che gridano ad alta voce “ciak, si gira”. Troviamo il coraggio e l’ispirazione di cambiare, per avvicinarci sempre di più alla versione migliore di noi stessi. Rendiamolo speciale. Ricordandoci per tutto il mese di settembre un impegno: cambiare!

METODO OLOS

METODO OLOS

Tecniche di Benessere Posturale e Rilassamento Attivo

Sperimenta un nuovo rapporto con il tuo corpo.

Scopri come rilassarti per  una vita più sana, un corpo in forma e una intensa sensazione di benessere.

Impara ad abbassare il livello di stress psico-fisico e a recuperare energie preziose con:

  • tecniche di rilassamento a mediazione corporea
  • tecniche di respirazione utilizzate nella preparazione atletica e dalle discipline olistiche.

PRATICHE  ACCESSIBILI A TUTTI

PERSONALIZZABILI IN BASE AI BISOGNI INDIVIDUALI

 SERATA DI PROVA il 26/10/2017

Durata lezioni:

dal  02/11/2017

dalle 20.00 alle 21.00

SALUZZO – Via Spielberg 125, Associazione Mezze & Punte

Necessario tappetino per la pratica a terra

Gradita prenotazione

FABIO MENUDO

Tecniche di Benessere Posturale e Rilassamento Attivo

menudofabio@gmail.com

Cell. 3474293588 – 33819620414

Metodo Olos Tecniche di Rilassamento per il corpo e per la mente

Immagine

Che cos’è metodo Olos?

Metodo Olos: tecnica di rilassamento o allenamento sportivo? Entrambe, poiché il metodo Olos è un metodo di esercizio psicofisico che unisce i principi base delle discipline olistiche e delle tecniche di rilassamento alla preparazione atletica del Fitness e del Pilates.Metodo Olos

Il metodo Olos rappresenta la strategia efficace per una preparazione fisica finalizzata a ridurre le tensioni muscolari, migliora l’allineamento posturale e scheletrico utilizzando specifici esercizi di respirazione e di concentrazione per aumentarne gli effetti. Mediante questo metodo si lavora sul prendere consapevolezza, armonizzare ed integrare differenti aspetti che formano l’essere umano mediante l’ascolto del corpo, del respiro e del rilassamento profondo.
Quindi che cos’è  il metodo Olos?

Questa disciplina  prende spunto dalle tecniche provenienti dalle tradizioni orientali e dal Pilates, e dall’Ayurveda per renderle più fruibili e semplici da assimilare e applicare in differenti contesti.

I corsi di metodo Olos consentono di imparare a controllare, con tecniche razionali ed efficaci, il lavoro dei muscoli, allentando quei limiti fisici dettati da tensione e stanchezza, a vantaggio di una maggiore vitalità; lavora sul prendere consapevolezza di differenti aspetti che formano l’essere umano mediante l’ascolto del corpo, del respiro e il rilassamento profondo.

Questa pratica si inserisce a pieno titolo nelle categoria di discipline, che permettono di riequilibrare il rapporto mente-corpo dell’individuo apportando calma, energia e benessere.

A chi è rivolta questa disciplina?

Grazie al tipo di allenamento graduale e armonico, il metodo Olos permette a tutti, uomini e donne di qualsiasi età, il raggiungimento di benefici psicofisici estesi. E’ adatto a chi vuole imparare delle tecniche utili per gestire meglio lo stress, a chi desidera migliorare le proprie prestazioni a livello fisico, nella preparazione agonistica nell’apnea ed in altri sport che si fondano sulla concentrazione e rilassamento.

Viene adattato al bisogno del praticante che impara ad accarezzare i propri limiti senza forzare, per spostarli lentamente mediante la pratica costante ed una diversa attenzione al corpo al respiro e alle loro possibilità.

Vengono tenuti corsi per bambini, per adulti, per gestanti, per anziani e per sportivi.

Le potenzialità del metodo Olos inoltre vengono utilizzate negli ambienti di cura con pazienti psichiatrici, nella formazione degli operatori del sociale e nelle aziende per la prevenzione dei disturbi lavoro-correlati.

Il tipo di Allenamento previsto nel Metodo Olos

Le sedute di metodo Olos implicano un tipo di allenamento globale, con lezioni di 60 minuti circa. Ogni sessione prevede una fase di riscaldamento iniziale, di preparazione delle articolazioni, una di work out effettivo nella quale sciogliere le tensioni e lavorare sulla respirazione e una parte finale dedicata al defaticamento e rilassamento affinché tutte le componenti fitness siano prese in considerazione, attraverso una serie progressiva di esercizi.

La respirazione assume un ruolo di primaria importanza durante le sequenze lavorative.

Metodo Olos e benefici.

Questa pratica consente, un rilassamento posturale attivo e vari benefici quali l’acquisizione di maggiore elasticità, equilibrio, coordinazione muscolare e lo sviluppo della capacità di movimento delle articolazioni, inoltre l’esercizio costante permette:

  • stimolazione delle ghiandole endocrineyoga_meditazione
  • purificazione polmonare
  • rilassamento mentale
  • aumento della concentrazione
  • contenimento delle reazioni d’ansia
  • mobilità articolare, equilibrio
  • resistenza cardiorespiratoria
  • consapevolezza del corpo e allineamento della postura
  • sviluppo della forza muscolare e delle performance atletiche

Info:

 Fabio Menudo 

 Consulente Educazione, Tecniche di Rilassamento

Metodo Olos

 menudofabio@gmail.com

www.fabiomenudo.it

 

 

Giochiamo a Rilassarci

Children having picnic

GIOCHIAMO A RILASSARCI

Tecniche di Rilassamento e Benessere Posturale per bambini.

Il modo di rilassarsi e di contattare il corpo del bambino per i bambini è diverso dal lavoro sulle dinamiche mentali che si fa per gli adulti. Unisce gioco e movimento,attenzione al respiro e rilassamento.

E’ un’attività psicomotoria che mediante un approccio ludico, ha lo scopo di aumentare nei bambini la capacità di rilassarsi e contemporaneamente di concentrarsi meglio, di scoprire il proprio corpo, il proprio respiro ed la loro relazione con il rilassamento per giungere a uno sviluppo maggiormente armonioso tra corpo e mente.bimbi-posizioni-natura

Attraverso la fiaba, le posizioni ispirate alla natura, il massaggio, il disegno ed il gioco,
scanditi da ritmi calmi, adatti alla loro età, ci proponiamo di aiutare i bambini a scoprire, apprezzare e rispettare il loro corpo, la loro mente e le loro potenzialità.

E’ un attività benefica per lo sviluppo fisico, che migliora la capacità attentiva, la fiducia e la relazione con gli altri, stimola la creatività, favorisce il rilassamento e l’autocontrollo, aiuta attraverso il gioco a gestire la situazioni in cui il bambino manifesta agitazione e iperattività, permettendogli di accedere ad una maggiore serenità.

 

Con Giochiamo a Rilassarci, i più piccini, partono per un viaggio alla scoperta del proprio corpo attraverso la quale nel tempo potranno:

– acquisire una maggiore consapevolezza del corpo, con attenzione ad una corretta posizione del corpo e della colonna vertebrale, al coordinamento motorio e al movimento;

– sviluppare concentrazione e capacità di osservazione, attraverso esercizi e giochi per focalizzare la mente, per conoscere e controllare i 5 sensi;

– imparare la respirazione completa, con attenzione al ritmo e al controllo del respiro, evidenziando la relazione tra il respiro e la mente;

scrittura2– apprendere un metodo per rilassarsi, per calmare l’agitazione, distendere le tensioni e liberare le energie creative;

– sviluppare l’immaginazione, valorizzando la creatività come attitudine e strumento per affrontare gli imprevisti;

– acquisire miglior autocontrollo e auto-disciplina, in un clima di fiducia e serenità;

– imparare ad essere più responsabili, rispettosi e solidali, attraverso attività che stimolino rispetto verso la Natura.

.

 

Info:

Fabio Menudo 

Consulente Educazione,

Tecniche di Rilassamento

Metodo Olos

menudofabio@gmail.com

Sindromi stress correlate

SINDROMI STRESS CORRELATE

Come risolvere e difendersi dal processo stressogeno che tipicamente colpisce le persone che esercitano professioni d’aiuto e professioni che espongono ad elevato stress.

Il corBurn Outso è indirizzato alle persone che svolgono professioni di aiuto o di mediazione, come psicologi, assistenti sociali, educatori, insegnanti, pedagogisti, avvocati, mediatori, giudici, sindacalisti, counselor, medici, terapisti, manager, ecc.

Coloro che scelgono per mestiere di aiutare gli altri sono esposti a una grande quantità di stress emozionale, essendo spesso sollecitati dai problemi e dal dolore altrui e si trovano, frequentemente a confrontarsi con i propri limiti come esseri umani.

Da anni la prevenzione sul lavoro è diventato un tema centrale. Vengono forniti approfondimenti su eziologie, protocolli terapeutici in relazione a specifiche patologie, relativamente alle professioni d’aiuto e rispetto alle patologie stress correlate esistono svariati studi.

Gli psicologi e gli operatori che hanno più successo sono infatti quelli che, usando il proprio istinto, riescono a dare risposte creative.

Quante volte l’operatore e il paziente vivono lo stesso fallimento per non aver risolto alla base il problema? A lungo andare questa mancanza di creatività e di conoscenza profonda sul funzionamento della mente conscia e inconscia li porta a perdere energia vitale e quindi anche lo scopo di aiuto con cui l’operatore ha iniziato il suo lavoro si affievolisce, portandolo a vivere la “sindrome da burn out”.

burn-out-rilassamentoLa “sindrome da burn out” è infatti causata da una perdita continua di energia vitale dovuta al fatto che il terapista o l’operatore non si ricarica in ciò che sta facendo. Ripetere lo stesso modus operandi per affrontare problemi uguali solo in apparenza ma che in realtà sottendono cause diverse porta a fallire nella scelta dell’approccio; l’insuccesso che ne deriva comporta una perdita di energia da ambedue le parti, mentre un esito positivo svilupperebbe l’energia in entrambi, soddisfatti e rafforzati dai risultati ottenuti.

Esiste nella nostra società la tendenza a centrare il proprio campo di esperienza su un livello mentale dimenticando le proprie radici corporee, rimuovendo tutto un campo della personalità umana, con quanto ad essa connesso; questa visione frammentaria non può che creare degli squilibri nella personalità e nell’evoluzione umana.

Chiaramente anche in campo socio-pedagogico ed educativo tutto ciò non può restare ignorato, soprattutto per il fatto che quando si prende in carico una persona, non si può considerare solo una parte della sua personalità, perché l’uomo è un insieme complesso, in cui ogni sua parte è in connessione con il tutto di cui fa parte ed il considerarla separata da esso ci espone al rischio di commettere errori grossolani.

Strategico nel lavoro sociale è poi l’investimento sulla salute, nella prevenzione delle malattie professionali, contro le sindromi stress correlate. Ancora di più, che in altri settori in questo settore è vero l’adagio “o ti formi o ti fermi” ed è importante investire sul capitale umano.

In questo contesto si colloca il Metodo Olos, che mediante un approccio olistico, integra vari piani di esperienza dell’essere umano, visto come un sistema complesso formato da dimensioni correlate ed interdipendenti, a livello dei quali riportare armonia e salute.

L’utilizzo di Tecniche di rilassamento a mediazione corporea e dell’ascolto profondo, si
pone come uno strumento fondamentale, nella formazione della persona e tanto più degli operatori che lavorano nel sociale.

Questa formazione ha il suo fulcro nel fare esperienza di un modo per portare benessere nella propria vita e nelle relazioni lavorative.

Con il metodo Olos lavoriamo nell’armonizzare ed integrare differenti aspetti che formano l’essere umano, per mezzo di:

 BENESSERE POSTURALE – Lavoro sul corpo mediante tecniche e posizioni utilizzate dallo yoga che influenzano i principali sistemi fisiologici e, aiutando a mantenere una buona salute fisica, portano la persona a riscoprire in modo nuovo il proprio corpo.

TUTTO NEL RESPIRO – Tecniche per lavorare sulla purificazione polmonare. Utilizzano la respirazione per stimolare ed aumentare l’energia vitale, rimuovono le tensioni accumulate in profondità nel corpo, rendono la mente calma e centrata..

TECNICHE DI RILASSAMENTO – Tecniche e pratiche per raggiungere una maggiore capacità di concentrazione e di abbandono delle tensioni fisiche, mentali, emozionali.

 

Per eventuali chiarimenti, ulteriori specificazioni:

 

FABIO MENUDO

Metodo Olos

Consulente in Educazione e Tecniche di Rilassamento

menudofabio@gmail.com

www.fabiomenudo.it