La rana bollita

La rana Bollita al tempo del Corona virus

Conoscete il “principio della rana bollita”? E’ utilizzato dal filosofo americano Noam Chomsky per descrivere la Società e i Popoli che accettando passivamente, il degrado, le vessazioni, la scomparsa dei valori e dell’etica, accettando di fatto la deriva.
Questo principio, ma è un ottimo spunto, valido in sociologia e psicologia, per spiegare determinati comportamenti e fa pensare molto al periodo attuale e al lento abituarsi a tutto quello a cui siamo arrivati. Ripensando al mondo in cui vivevo da bambino in cui le stagioni avevano il loro manifestarsi ciclico, il mare aveva i coralli e sul pianeta c’erano un sacco di animali, piante e ambienti naturali che ora non ci sono più e un sacco di cose che i nostri figli non vedranno, in questi giorni di reclusione, mentre ignoriamo quanto succeda realmente in diverse parti del mondo e mentre gli ultimi baluardi di una comunicazione democratica vengono abbattuti, penso a come siamo arrivati qui…e mi viene in mente lei…La rana bollita!
Cosa dice questo principio?
Immaginiamo un pentolone pieno d’acqua fredda in cui placidamente nuota una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Quando diventa tiepida la rana percepisce quell’aumento della temperatura, trovandolo piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. la temperatura sale ancora e l’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita.Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone. La paura più grossa che le persone hanno quando si tratta di andare contro a qualcosa che bene o male ci porta ad una stasi è quella del cambiamento: inevitabilmente quando la rana dovrebbe saltare fuori dalla pentola dovrebbe anche cambiare la sua situazione e questo la spaventa molto più dell’acqua che si sta scaldando.

Ed ecco forse questo è proprio quanto ci è successo negli ultimi anni ed è quanto stanno facendo nella gestione di questa “emergenza”.Ci siamo lentamente abituati a ciò che ora ci soffoca. Forse chi ha tenuto la TV spenta, forse chi si è abituato a cercare di farsi delle domande su di se stesso e sulla realtà in cui viviamo, non si è abituato a questa follia nei TG, ai proclami, alle sfide, alle tragedie, alla violenza, alla mancanza di libertà e a tutte queste guerre mentre si mangia. Forse loro o forse neanche sentono il caldo dell’acqua bollente e hanno ancora la forza di saltare fuori dal pentolone. Per il resto di quella che chiamiamo “umanità” vale forse solo più il principio della rana bollita.